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I 4 elementi che devono guidare la scelta di un MES per l’industria tessile

3 luglio 2019

Completo, specializzato, moderno e flessibile/scalabile. Potrebbero essere sintetizzati così gli elementi principali che devono guidare l’azienda nella scelta di un MES (Manufacturing Execution System) adatto a gestire i processi produttivi nell’industria del tessile-confezionamento. Analizziamo, di seguito, ciascuno di questi elementi in dettaglio.

 

1. MES per l’industria tessile: controllo della produzione in tempo reale

Per essere completo, un MES per l’industria tessile deve garantire un controllo in real time, effettuabile anche da remoto, di tutto l’intero ciclo produttivo. Caratteristica che si ottiene grazie a un insieme di funzionalità che devono coesistere all’interno della medesima soluzione. Rientrano, in particolare, tra queste funzionalità:

  • gestione del piano principale di produzione o MPS (Master Production Schedule)
  • programmazione generale e su singole macchine
  • definizione del pattern o modello di produzione ottimale
  • gestione del carico di lavoro anche dei laboratori esterni
  • simulazione di modifiche alla pianificazione, con eventuali forzature
  • stampa e gestione di barcode o tag RFID
  • tracciabilità per controllo avanzamento lavori
  • messa a disposizione online della scheda tecnica sulla postazione
  • monitoraggio resa ed efficienza della fabbrica
  • raccolta feedback in tempo reale
  • creazione delle migliori condizioni possibili per la postazione di lavoro
  • raccolta e certificazione di tempi e know how aziendali
  • QC integrato nel sistema

 

Affinché l’architettura complessiva del MES contribuisca efficacemente a dinamiche di Lean Manufacturing, in cui cioè gli sprechi siano ridotti al minimo, è indispensabile che le funzioni indicate sopra siano perfettamente integrate fra di loro e facilmente fruibili dall’utilizzatore finale.

 

2. La specializzazione che nasce da un’esperienza comprovata

Il secondo fattore imprescindibile di un MES per il tessile-abbigliamento è che sia un sistema verticale, specializzato nel comparto e non generico. Sul mercato esistono, infatti, software rivolti al mondo produttivo in generale che poi vengono adattati, di volta in volta, al contesto specifico. Questo fatto crea un disallineamento tra le esigenze particolari, proprie della filiera del Fashion (così come ne esistono in ciascun ambito del manifatturiero), e il gestionale che dovrebbe governarne i processi direttamente nello stabilimento. Per questo è importante rivolgersi a chi ha già un’esperienza nell’implementazione di soluzioni ad hoc, documentabile da case history e testimonianze aziendali che attestino la validità dell’infrastruttura comprovata sul campo.

Assicuratevi inoltre che le funzionalità che il MES vanta siano effettivamente già presenti ed incluse nel pacchetto che andate ad acquistare e non solo un’idea da sviluppare.

 

3. Un'architettura che dialoghi con le tecnologie di Industry 4.0

Un MES moderno per il Fashion vuol dire concepito alla luce della smart factory di Industry 4.0. L’esperienza consolidata nella gestione dei flussi produttivi deve anche essere arricchita dagli apporti evolutivi di un paradigma che vede oggi la fabbrica al centro di tecnologie innovative e integrate. Le tecnologie abilitanti o KET (Key Enabling Technologies) di Industria 4.0 consentono ai dati, acquisiti dall’esterno e dall’interno, un aumento del patrimonio conoscitivo che abbatte i silos tra mercato e produzione, motivo per cui devono dialogare con il MES. E questo vale per dispositivi IoT (Internet of Things), piattaforme Cloud-based e di Big Data Analytics, realtà aumentata, cyber security di ultima generazione, informazioni raccolte e organizzate lungo tutta la catena del valore. Di conseguenza, la concezione di Manufacturing Execution System non può ricalcare modelli datati di gestione della produzione nel tessile-abbigliamento, ma deve essere frutto di tecnologie 4.0 adeguate a un mercato digitale (anch’esso 4.0).

 

 

4. Flessibilità e scalabilità per rispondere a ciascun fabbisogno del Fashion

L’ultimo attributo che non va sottovalutato in un MES per l’industria tessile è la sua flessibilità, che rappresenta l’altra faccia del suo essere specializzato nel settore. Poiché, infatti, si tratta di un settore con diverse variabili a seconda che si parli di telai, maglie calate, capospalla uomo, abiti donna, calzature o abiti da lavoro. La logica di fondo rimane comune in tutti i diversi ambienti produttivi, ma la sua applicazione si declina su ciascuna delle singole attività con moduli che recepiscono prontamente i fabbisogni peculiari di linee di produzione e opifici (integrazione con macchine e telai, struttura differente del processo di produzione, integrazione con trasporto aereo, ecc). La flessibilità del MES, inoltre, è necessario che si traduca anche in scalabilità, cioè nell’attitudine ad accogliere ulteriori esigenze nel caso in cui si presentassero successivamente: dall’aumento dei volumi alla modifica dei prodotti da realizzare, dettata ad esempio da commesse provenienti da nuove aziende clienti, fino all’apertura di altri stabilimenti in Italia e all’estero. Flessibilità e scalabilità assicurano che l’investimento nel software non sia soggetto a una svalutazione veloce causata dalla rapida obsolescenza, perché, al mutare degli scenari, il MES è in grado di rispondere subito e in maniera corrispondente.

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Topics: MES Moda, Industria 4.0 Moda