La Fashion Industry moderna, in Italia e in tutto il mondo, oggi è molto cambiata rispetto al passato. Di conseguenza, per essere un fornitore di successo all’interno della filiera, ad esempio come terzista che opera sul lato della produzione, servono strumenti in grado di rispondere adeguatamente a questo mutato scenario. Uno scenario al quale McKinsey ha dedicato recentemente il suo The State of Fashion 2019: A year of awakening che comprende un sondaggio a quasi 300 dirigenti del mondo moda. Nel complesso, attraverso 10 tendenze rilevate dal report, emergono i rischi e le opportunità derivanti da nuovi mercati, nuove tecnologie e dalle mutevoli esigenze dei consumatori. «Solo i brand - si legge nel documento - che riflettono accuratamente lo zeitgeist, cioè lo spirito del tempo, o che hanno il coraggio di “autodistruggersi” emergeranno come vincitori». Questo comporta una trasformazione profonda nelle grandi case di moda che non può non investire tutta la catena della fornitura.
Sistemi che rendano la produzione smart e lean
L’“autodistruzione” auspicabile nei colossi del Fashion allude alla loro capacità di rivedere tutte le fasi della catena del valore, dalla progettazione dei capi alla loro produzione in chiave smart manufacturing, dalla distribuzione alla commercializzazione. Un ridisegno reso possibile grazie alle tecnologie digitali il cui utilizzo non è più procrastinabile. Perciò l’azienda che si pone come fornitore in questo ambito, soprattutto se desidera continuare a produrre rispettando i criteri sempre più rigorosi della committenza, deve essere in grado di monitorare costantemente l’efficienza, gli avanzamenti, la qualità e i tempi delle lavorazioni. In altri termini, deve operare in quell’ottica smart o di lean manufacturing richiesta dai mercati e, quindi, dalle griffe che intendono presidiarli. Analogamente ai committenti, che tendono ad avvalersi di tecnologie innovative lungo tutta la filiera, i terzisti sono chiamati perciò a servirsi di sistemi che li aiutino a tradurre concretamente il loro flusso di produzione in una gestione efficiente e continuamente sotto controllo dal punto di vista delle performance, dei costi e delle tempistiche.
Fornitore di successo nel Fashion con il giusto ERP
Per essere un fornitore di successo nella Fashion Industry, in buona sostanza, serve un ERP (Enterprise Resource Planning), cioè un software verticale specializzato con cui svolgere le principali attività di back office e di gestione tipiche di un’azienda di produzione moda. Rientrano fra queste attività, ad esempio, la gestione delle anagrafiche (clienti, articoli, fornitori), degli ordini, dei lanci, della pianificazione dei fabbisogni di materiali, dei fogli di lavoro, della logistica di magazzino e della fatturazione. Gran parte di queste operazioni, grazie all’ERP, avvengono in automatico, sollevando l’imprenditore dall’onere di dover appurare manualmente l’andamento della produzione e assicurandogli, nel contempo, il rispetto dei tempi concordati con il committente. Se a questo si aggiunge la verifica della qualità, anch’essa automatica e già in catena, allora il terzista si candida a incontrare i desiderata della casa di moda: celerità nell’acquisizione delle informazioni sui capi o gli accessori da realizzare, puntualità, velocità nella consegna, flessibilità derivante da commesse parcellizzate, bassa percentuale di reso.
ERP specializzato per il mondo moda: espandibile è meglio
L’ERP è il punto di partenza necessario se si vuole diventare appetibili come fornitori nella Fashion Industry. Alla sua architettura di base, poi, possono essere collegati moduli che coprono esigenze ulteriori dell’azienda. Ad esempio, il classico MES (Manufacturing Execution System) per seguire l’andamento della produzione su singole macchine o su eventuali laboratori esterni, nonché per monitorare la resa e l’efficienza dell’intera fabbrica. O ancora moduli di Business Intelligence che restituiscano statistiche basate sui dati storici di produzione, in maniera tale da avere un quadro sempre aggiornato sui propri punti di forza e sulle eventuali criticità che potrebbero rallentare il buon esito di una commessa. Anche la potenziale espandibilità dell’ERP è un fattore di cui tener conto nel momento della scelta da parte dell’azienda. L’importante, in ogni caso, è avere chiaro che ormai trova sempre meno spazio sul mercato una produzione fondata esclusivamente sull’esperienza e su strumenti approssimativi di calcolo e misurazione della capacità produttiva. Ovviamente per chi desidera realmente diventare un fornitore di successo nella Fashion Industry.