Le industrie tessili e di produzione abbigliamento sono protagoniste di un cambiamento profondo legato all’avvento della digitalizzazione e alla diffusione dell’eCommerce. Da sempre sensibilissima a mode e tendenze, poiché il suo compito primario è anticiparle e crearle, oggi deve saper essere flessibile come mai in passato, adattarsi subito a nuove richieste, innovare, stupire e personalizzare l’offerta, proponendosi come partner affidabile e puntuale del retail.
Un ruolo complesso, che nasconde insidie e trabocchetti. Inefficienze non sempre evidenti, che però hanno un costo, sempre, e si riflettono sul bilancio finale. Il costo più importante però, che condiziona tutti gli altri e il cui peso è spesso sottovalutato è solo uno, il costo dell’inefficienza.
1- Produzione abbigliamento, il costo dell'inefficienza
Flessibilità, rapidità e sostenibilità, sono queste le sfide del mercato. La rivoluzione del fast fashion ha imposto il rinnovo continuo dei capi presenti in negozio: addio autunno-inverno e primavera-estate, si parla addirittura di 12 collezioni all’anno, senza contare le capsule. Significa mettere a dura prova la produzione in ogni sua fase, dalla creazione della collezione fino alla costruzione dei modelli, dal taglio dei tessuti alla suddivisione del processo produttivo tra gli operatori, dalla formazione del personale al calcolo corretto dei tempi di consegna.
Tutte le fasi produttive sono sotto stress e un errore o un contrattempo, per quanto lieve, si riverbera sull’intera catena di produzione, facendo lievitare i costi e riducendo sensibilmente i margini. Valutazione sbagliata dei cali di tessuti portano a errori nella realizzazione del taglio. Piazzamenti erronei provocano sfridi eccessivi e di conseguenza un aumento dei costi. Se il processo di confezione dell’abito non è ottimizzato per la produzione in serie e il mantenimento dei livelli di qualità, i tempi si allungheranno e il risultato non sarà soddisfacente.
2- Quanto costa la formazione?
I costi possono derivare anche dalla formazione del personale: se riceve indicazioni poco chiare e non uniformi, a risentirne sarà la qualità del prodotto. L’ottimizzazione delle singole fasi di produzione dell'abbigliamento prima di iniziare il processo permette anche di trasmettere più rapidamente il know how necessario agli operatori, senza intoppi e dubbi.
L’inefficienza, e i costi, si annidano in ciascuno di questi momenti. Ma non sono solo gli errori a provocare spese inattese e a erodere i margini, già messi a dura prova da un mercato sempre più competitivo nel quale sembra vincere solo il prezzo basso.
3- I costi nascosti: mancata ottimizzazione della produzione abbigliamento
I costi meno evidenti sono in realtà quelli più onerosi. Ridurre gli errori è sicuramente un’ottima strategia per migliorare i margini, ma ce n’è una migliore, cioè produrre meglio.
Se questa è la prospettiva, i costi che l’industria dell'abbigliamento può risparmiarsi e le efficienze che potrebbe realizzare e mettere a frutto sono enormi e tutte da scoprire.
Il mondo del fashion è cambiato, anche il retail ha visto una profonda mutazione scoprendo l’omnicanalità. L’industria dell’abbigliamento non può rincorrere gli obiettivi del presente con i mezzi del passato. I costi che oggi si sottovalutano sono quelli che nemmeno si vedono e che solo la tecnologia permette di mettere a nudo. Un tempo questa capacità era affidata all’esperienza dei migliori uomini in azienda. Oggi la velocità, la flessibilità e la qualità richieste dal mercato sono fuori portata anche per il dirigente più scrupoloso ed esperto, se non viene dotato degli strumenti tecnologici per sfruttare le proprie capacità .
Capire la produzione di abbigliamento
Un tempo bastava fare un giro in fabbrica per farsi un’idea e intuire i possibili miglioramenti. Non basta più. Diverso è poter contare su un aggiornamento in real time sulla catena di produzione, le attività non produttive, le varianti per ciascun modello e il loro impatto sulle tempistiche, i costi di ciascuna fase, le quantità prodotte e quelle da produrre, i limiti di carico dei propri impianti. Inevitabilmente verranno alla luce costi che non si potevano immaginare prima. Per esempio, la possibilità di organizzare meglio il personale, in maniera più efficiente ma anche più soddisfacente per chi lavora. Le inefficienze spesso derivano anche dall’insoddisfazione delle persone che non si sentono apprezzate e valorizzate: un costo nascosto spesso sottovalutato, che si può eliminare. Basti pensare alle attività più ripetitive e noiose, che prendono tempo e rubano energia ai lavoratori più brillanti e qualificati. Se si potessero ridurre al minimo?
Produrre meglio significa prima di tutto conoscere davvero e saper analizzare ciò che succede in fabbrica. Per eliminare i costi, bisogna prima conoscerli.