Fra le tante definizioni di Industria 4.0, una in particolare parla di “digitalizzazione della produzione”. È quella proposta dal Boston Consulting Group riportata in un articolo da George Hodge, direttore del programma di tecnologia tessile del Wilson College of Textiles della North Carolina State University. Se vi possono essere diverse definizioni di quarta rivoluzione industriale, è invece unanime l’attribuzione delle 9 tecnologie abilitanti o KET (Key Enabling Technologies) che rendono possibile la cosiddetta smart factory, la fabbrica intelligente e interconnessa. Tant’è vero che l’elenco delle KET del Boston Consulting Group è sostanzialmente identico a quello contemplato nel Piano nazionale Impresa 4.0: robot collaborativi, produzione additiva, realtà aumentata, simulazione, integrazione di sistemi orizzontale e verticale, Internet delle cose o IoT (Internet of Things), Cloud, cyber security, Big Data and Analytics.
L’ERP per il tessile-abbigliamento in epoca 4.0
Se tale elenco identifica l’insieme delle tecnologie del paradigma 4.0 a beneficio del manifatturiero in generale, nel caso del tessile-abbigliamento ce ne sono soprattutto alcune che garantiscono una comunicazione efficiente tra macchine, uomini e sistemi, vale a dire l’integrazione orizzontale (esterna) e verticale (interna) delle informazioni, i dispositivi IoT e i Big Data and Analytics (anche la cyber security, ovviamente, ma come conditio sine qua non per preservare i dati aziendali da minacce e attacchi di hacker). È interessante notare come nel testo citato sopra, Hodge, dopo aver fatto una disamina dell’evoluzione nel tessile dall’Industria 1.0 all’attuale 4.0, si soffermi a lungo sull’ERP (Enterprise Resource Planning), il software gestionale in grado di riunire dati provenienti da fonti diverse che poi devono essere messi a disposizione «per i responsabili delle decisioni non solo sui display dei computer in ufficio - sostiene il docente americano -, ma anche sugli schermi dell’impianto e accessibili da computer portatili, smartphone, tablet». Sebbene gli ERP, anche nel mondo della Moda, siano antecedenti all’avvento di Industria 4.0, la cui nascita solitamente si fa risalire alla Fiera di Hannover del 2011, la loro architettura modulare, espandibile e interoperabile li rende assai versatili in epoca 4.0.
L’integrazione verticale delle informazioni garantita dal MES
Questa adattabilità degli ERP moderni fa sì che si possano collegare facilmente ai MES (Manufacturing Execution System), i software che consentono di gestire tutte le fasi di produzione direttamente in fabbrica, definendo la pianificazione, il monitoraggio e l’andamento dei cicli produttivi. I MES rilevano i dati dalle postazioni di lavoro e dai terminali operativi. Allo stesso tempo, forniscono indicazioni precise alle sarte e agli altri addetti sulle attività da svolgere. In sostanza, realizzano quella integrazione verticale delle informazioni lungo la catena del valore, che è una delle prerogative di Industria 4.0, avvalendosi di apparati IoT (i terminali) e offrendo un quadro sempre aggiornato ai vertici aziendali, quadro che si può ricavare estrapolandolo dai Big Data. Se il MES non fosse incardinato nel più ampio telaio dell’ERP, tuttavia, i dati di produzione raccolti non potrebbero essere messi a frutto in chiave strategica, perché rimarrebbero confinati tra le mura dello stabilimento. La rivoluzione 4.0, invece, innesca una circolarità virtuosa che parte dalla “macchina da cucire”, risale fino agli uffici dei manager e ritorna alla singola postazione, arricchendosi, di volta in volta, di nuovi apporti conoscitivi per i vari soggetti che occupano uno spazio dell’intera filiera.
Tante funzionalità da scegliere insieme a un vero partner dell’impresa
ERP e MES sono i due pilastri affinché si concretizzi una comunicazione ottimizzata nell’industria contemporanea del tessile-abbigliamento, ma possono essere potenziati da ulteriori funzionalità e moduli. Funzionalità quali, ad esempio, la pianificazione delle risorse di produzione tramite MRP (Materials Requirements Planning), la gestione della logistica mediante sistemi SCM (Supply Chain Management), la trasformazione del flusso dei dati in trend e insight a supporto delle decisioni aziendali grazie a moduli di Business Intelligence. Sono solo alcune delle possibili implementazioni, la cui varietà è essa stessa un tratto caratterizzante della dimensione 4.0. Per questo, come sottolinea George Hodge a conclusione del suo articolo, nel momento della scelta degli strumenti che efficientino la comunicazione interna nell’industria del tessile-abbigliamento, i fornitori di soluzioni ERP dovranno essere considerati veri e propri partner d’affari dell’impresa e non soltanto semplici vendor.