<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=708656209614444&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Industria 4.0, 90 miliardi per il digitale nelle PMI

30 maggio 2017

Il Digitale è diventato imperativo per l’Industria, tanto che Confindustria e Intesa Sanpaolo hanno stretto un accordo triennale, mettendo a disposizione 90 miliardi per l’investimento in Industria 4.0 e Lean Manufacturing per le PMI.

È stato presentato, con la collaborazione di Confindustria, l’accordo triennale tra Confindustria Piccola Industria e Intesa Sanpaolo “Progettare il futuro”, dedicato alla competitività e alla trasformazione delle imprese per cogliere le opportunità offerte dalla ‘quarta rivoluzione industriale’.

La partnership, che mette a disposizione un plafond nazionale di 90 miliardi di euro è stata presentata all’interno dei luoghi interessati: le imprese. Alla presentazione, presso la sede di Bawer Spa, hanno partecipato Alberto Baban, presidente Piccola Industria Confindustria, Lorenzo Pagliuca, presidente del Comitato Piccola Industria di Confindustria Basilicata, Francesco Guido, direttore regionale di Intesa Sanpaolo e direttore generale del Banco di Napoli, Fabio Spagnuolo, responsabile Network e Cultura dell’Innovazione Intesa Sanpaolo.

Industria 4.0: la via del futuro

Per l’industria italiana, costituita soprattutto da PMI, lo sviluppo di Industria 4.0 e il relativo Piano del Governo rappresentano la strada maestra per aumentare efficienza e organizzazione produttiva, per recuperare competitività sui mercati e per creare nuovi posti di lavoro grazie a elevate competenze, nuovi modelli di business e tecnologie innovative. Insomma, evolversi e mettersi alla pari dei concorrenti mondiali. La Fabbrica Lean 4.0, ora a portata di mano grazie al Piano Calenda e a “Progettare il Futuro” garantirà, alle imprese che investono, enormi possibilità di sviluppo. Le opportunità per le realtà aziendali che riusciranno a cogliere questa sfida sono infinite, ma richiedono un intervento a tutto tondo, con investimenti in capitale fisso e immateriale, soprattutto in trasformazioni organizzative e una continua attenzione alle evoluzioni in ambito di Lean Manufacturing, nonché in ricerca, innovazione e formazione.

 

PMI e Industria 4.0

Alberto Baban, presidente Piccola Industria Confindustria: “Le PMI oggi possono competere con successo solo se interconnesse e capaci di contaminarsi con nuove idee e nuove tecnologie. La rivoluzione digitale mette in comunicazione diretta produttori e consumatori, fornendo strumenti prima impensabili per anticipare e indirizzare le richieste del mercato. Affinché questo circolo virtuoso si realizzi tutti gli attori economici devono fare sistema. Ed è proprio questo l’obiettivo del percorso informativo e formativo che stiamo portando in tutto il Paese in collaborazione con Intesa Sanpaolo. Per le aziende italiane la quarta rivoluzione industriale è un’occasione eccezionale per crescere e trasformarsi in un polo di attrazione per investimenti, ricerca e innovazione. Nel nostro Paese sono presenti tante eccellenze, ma spesso mal organizzate o con ottimi margini di crescita non colti. La sfida più grande è quella di far cogliere le opportunità del 4.0 a una platea di piccole e medie imprese più ampia possibile”. Come ci siamo sempre detti il futuro è adesso e non può essere messo da parte: l’investimento è necessario e, per una volta, ci sono tutti gli strumenti necessari per affrontarlo serenamente.

“In questo contesto, il sesto accordo siglato con Intesa Sanpaolo costituisce un’imperdibile opportunità per scaricare a terra i benefici del Piano industria 4.0. Grazie alla digitalizzazione e alle tecnologie della quarta rivoluzione industriale – ha sottolineato Baban – anche le PMI possono costruire nuove partnership in mercati lontani, contaminarsi più facilmente con nuove idee, riorganizzarsi in un’ottica di maggiore snellezza ed efficienza, lavorare sempre più in filiera e sfruttare le opportunità date dalle produzioni in Co-buying più vicine al cliente e in grado di comprendere più velocemente dove andrà il mercato.”

La voce di Confindustria...

Pasquale Lorusso, presidente Bawer: “Confindustria Basilicata ha sposato pienamente i contenuti di questo accordo: per vincere la sfida della competitività le nostre aziende devono tenere il passo dei mutamenti del mercato. Questa spinta è stata la chiave del successo della mia azienda. Nel momento più buio, abbiamo investito in innovazione produttiva, riorganizzazione lean della stessa, know how e diversificazione strategica della produzione, trasformando la crisi in opportunità. Oggi Bawer guarda al futuro con ottimismo: abbiamo individuato nuovi strumenti, come il Programma Elite di Borsa Italiana, per frazionare il rischio d’impresa tra diversi soggetti economici. Siamo felici che Intesa Sanpaolo abbia intrapreso questo progetto, per fornire alle aziende un acceleratore sensibile nel processo di trasformazione digitale, in grado di aprire nuove opportunità di mercato”.

... E quella di Intesa

Francesco Guido, direttore generale Banco di Napoli: “Seppure in un quadro economico migliorato rispetto al passato dobbiamo registrare come non vi sia ancora un’adeguata ripresa degli investimenti produttivi. È un problema globale, ma che in Italia è particolarmente avvertibile vista la piccola dimensione e conseguente scarsa patrimonializzazione delle nostre PMI. L’accordo che presentiamo oggi vuole aiutare le aziende italiane a migliorare la loro capitalizzazione e a cogliere le grandi opportunità che la digitalizzazione e i nuovi scenari offerti dalla quarta rivoluzione industriale offrono. Azioni che richiedono investimenti sia finanziari che nel capitale umano. Intesa Sanpaolo ha di recente lanciato il Progetto Filiere che va nella direzione di agevolare la richiesta ed il costo del credito per tutte quelle aziende fornitrici di un progetto produttivo”.

Il sistema produttivo italiano deve avere con il credito erogato un rapporto di partenariato. Intesa Sanpaolo si sta impegnando per mettere in campo prodotti finanziari in linea con gli interventi in materia di benefici fiscali adottati dal Governo, per le imprese che investono in ricerca ed innovazione 4.0. 

 

L’ACCORDO: 90 MILIARDI PER L’INDUSTRIA 4.0 ITALIANA

L’accordo tra Confindustria e Intesa è imperniato su quattro pilastri fondamentali: Ecosistemi di imprese e integrazione di business; Finanza per la crescita; Capitale umano; Nuova imprenditorialità. Il fine ultimo è quindi quello di garantire alle PMI fondi reali per affrontare gli investimenti nel 4.0 necessari al loro sviluppo sostenibile sul mercato.

Ecosistemi di imprese e integrazione di business


Intesa Sanpaolo e Confindustria Piccola Industria intendono mettere a disposizione un insieme di soluzioni che permettano alle imprese di trasformarsi, migliorando i processi produttivi, ricorrendo a nuove tecnologie e a nuove metodologie, tra cui i percorsi “Lean 4.0” che abilitano le imprese alle tecnologie digitali. Per la realizzazione dei progetti di sviluppo delle imprese Intesa Sanpaolo si avvarrà anche del proprio Innovation Center, struttura che raccoglie tutte le iniziative avviate dal Gruppo nel campo dell’innovazione.

Finanza per la crescita


L’accordo punta a finanziare la crescita del business valorizzando il patrimonio intangibile delle imprese attraverso un nuovo modello di relazione basato sui fattori qualitativi legati al credito: tra questi la capacità innovativa, la formazione e la strategicità della catena fornitore-champion. Sono inoltre previste adeguate soluzioni finanziarie a medio-lungo termine oltre al migliore utilizzo degli strumenti di supporto, a cominciare dal rinnovato Fondo di Garanzia. Per programmare la crescita, bilanciando i livelli di debito a favore del capitale di rischio, è fondamentale il ricorso all’Equity per il rafforzamento del sistema produttivo. A tal proposito l’accordo intende sviluppare iniziative che favoriscano la patrimonializzazione delle imprese. Infine si prevede l’estensione a comparti strategici per l’economia italiana del Progetto Filiere, l’innovativo modello di credito di Intesa Sanpaolo che ha sinora prodotto 330 contratti con aziende capofila con oltre 15 mila fornitori ed un giro d’affari di 55 miliardi.

Capitale umano


L’accordo punta anche a favorire l’alternanza scuola-lavoro con l’obiettivo di far diventare l’azienda il luogo in cui lo studente consolidi e arricchisca le conoscenze apprese, sviluppando competenze spendibili nel mondo produttivo o acquisendo esperienze funzionali alla creazione di nuove imprese, in linea con il Piano Nazionale Industria 4.0.

Nuova imprenditorialità


Intesa Sanpaolo mette a disposizione il modello di valutazione delle startup. È un nuovo algoritmo DATS (Due Diligence Assessment Tool Scorecard), già inserito nelle Regole di concessione del credito, a supporto della valutazione creditizia delle Startup e in futura estensione alle PMI innovative. Si tratta del primo modello di valutazione “forward looking” adottato da una banca per i finanziamenti in debito, basato su logiche derivate dalla valutazione degli investitori in Venture Capital, mutuando le competenze costruite negli ultimi anni all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo. Questo nuovo strumento consente alle imprese e alla banca di cogliere al meglio le opportunità offerte dalle misure governative e le agevolazioni per la crescita, recentemente estese dal Piano Industria 4.0. Hai gli strumenti per ottenere la tua Fabbrica Lean 4.0 chiavi in mano: non aspettare.

 

 

TI POSSONO ANCHE INTERESSARE:

tecnologie-settore-moda

Topics: Industria 4.0 Moda