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Score, rating e MES: come valutare il lavoro del terzista

2 ottobre 2019

Quando la grande casa di moda deve valutare il lavoro di un terzista è possibile che adotti criteri di score e rating paragonabili a quelli delle banche.

Analogamente agli istituti di credito, si tratta di valutazioni che avvengono sia prima della concessione di un prestito o di un finanziamento (nel caso del tessile-abbigliamento, prima di affidare una commessa), sia durante il corso della relazione. A tal fine, la presenza o meno in azienda di sistemi di gestione della produzione o MES (Manufacturing Execution System) può fare la differenza, come avviene quando la banca assegna un valore positivo agli asset innovativi e tecnologici dei propri clienti. Per rimanere nel paragone, lo score si ricava dallo storico delle lavorazioni possibili effettuate da parte del terzista e dalla sua capacità ricettiva (il numero di capi) dimostrata in precedenza. Detto in altri termini, si basa su informazioni veritiere riferite al passato. Il rating, invece, viene definito analizzando la sua precisione e puntualità (che si riflette su tempi e qualità) e quali service offra. In sostanza, punta a misurare le prestazioni attese guardando al futuro.

 

Come il MES consente di ottenere score e rating

A prescindere dal giudizio proveniente dall’esterno, non bisogna dimenticare che griglie di score e rating sono importanti anche come strumenti di autovalutazione, perché consentono di avere una consapevolezza tangibile dei propri punti di forza e delle proprie criticità. Non serve a nulla avere un ottimo rating, desunto da uno score lusinghiero, se poi non si riesce a vendere il proprio prodotto. Così come score e rating positivi da parte di un committente non bastano se poi il terzista non è in grado di far fronte ai propri impegni. Per questo è fondamentale che score e rating siano desumibili dal MES grazie ad appositi moduli di Business Intelligence (BI) che prevedano diversi indicatori KPI (Key Performance Indicator): dalle analisi statistiche di produzione a quelle di vendita, dalle performance aziendali alle tecniche di indagine drill-down per segmentare o accorpare ampie serie di dati storici. In definitiva un MES deve mettere in condizione l’azienda di poter monitorare costantemente efficienza, avanzamenti, qualità e tempi di lavorazione, tenendo sempre sotto controllo costi e ricavi. Il MES ti rende pro attivo nei confronti della tua azienda, permettendoti di intervenire sui problemi quando sono ancora in essere e di ottenere le informazioni necessarie per prendere decisioni strategiche per far crescere la tua azienda: come migliorare i processi? Che macchine cambiare? Che capi prendere in lavorazione? Come fornire più servizio ai tuoi clienti?

 

MES, BI e KPI per rispondere a qualsiasi domanda

Da quanto detto sopra, la valutazione del lavoro del terzista, fatta esternamente o internamente, trova nel Manufacturing Execution System un valido alleato. Il MES, infatti, oltre a permettere di ottimizzare il ciclo produttivo, suddividendo il lavoro sulle singole macchine e distribuendo equamente il carico sull’intero stabilimento, mette a disposizione in tempo reale tutti i dati di workflow. Perciò, a differenza dei sistemi di score e rating in uso nel banking e nelle società di consulenza, non deve aggregare dati disomogenei provenienti da fonti disparate. Li ha tutti a portata di mano. E perciò può rispondere immediatamente a domande del tipo:

  • Qual è il lead time di un determinato pacco dall’inizio alla fine del processo?
  • Quanto incide il “su misura” sul flusso di produzione normale?
  • Qual è la percentuale delle riparazioni in catena?
  • Quanto mi costano le riparazioni su un dato modello/arco temporale/riga rodine?
  • Qual è la percentuale di flessibilità operativa delle sarte in produzione e come faccio a migliorarla? Chi metto in addestramento e su cosa?

 

Sono solo alcuni dei feedback che si possono estrapolare abbinando al MES un modulo BI grazie al quale ottenere uno score inoppugnabile sul passato e un rating attendibile sul futuro.

 

Se il rating di affidabilità è legato al tipo di MES

Una delle verifiche che la griffe potrebbe fare, prima di conferire l’incarico a un partner produttivo, riguarda proprio il tipo di MES utilizzato. A prescindere dal fatto che sia noto o meno alla casa di moda, è essenziale che il terzista possa illustrare le caratteristiche del sistema con cui governa le sue fasi produttive. Per esempio, che si tratti di una piattaforma software specializzata nell’abbigliamento, munita di una scheda tecnica capace di trasformare le indicazioni provenienti dal committente in modelli da inserire nella catena e che tutti gli stadi di lavorazione seguano standard di processo rigorosi. Anche questo è un parametro oggettivo ai fini di una classificazione che, partendo da un presunto score, assegni un rating di affidabilità più o meno alto dove il punteggio dipende dalla qualità del MES adoperato.

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Topics: MES Moda