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Quali sono le tecnologie più evolute al servizio dell’industria tessile

19 febbraio 2020

Il mondo del tessile e dell’abbigliamento sta vivendo un nuovo Rinascimento. È il connubio di tecnologia e moda a rendere l’industria del settore un driver del manifatturiero fra i più vivaci, in Italia e non solo. L’innovazione tecnologica, che oggi si inserisce nel più ampio fenomeno della digital transformation, incide, a monte, sui processi e sui prodotti; a valle, sulla modalità di acquisto che vede il consumatore optare tra canali fisici e virtuali senza soluzione di continuità.

 

Non solo smart textiles

Nell’immaginario collettivo rappresenta, forse, la frontiera più avanzata di innovazione. Sono i capi d’abbigliamento trasformati dalla tecnologia. L’adozione, ad esempio, delle nanotecnologie soprattutto nella fase di finissaggio è all’origine di alcuni tessuti “intelligenti”, o smart textiles, che ospitano sistemi elettrici, sensori, fibre ottiche e LED o sono realizzati con materiali a cambiamento di fase in grado di regolare la temperatura corporea. Si tratta, in molti casi, di innovazioni per mercati di nicchia o che cercano di convertire una buona idea in un trend per il mass market (si pensi alle giacche con incorporati i pannelli fotovoltaici per ricaricare lo smartphone dovunque ci si trovi). In attesa di vedere quali di questi oggetti farà davvero tendenza, è sul versante dei processi produttivi che si assiste ad alcune delle innovazioni più rilevanti. A monte dei quali c’è la gestione del ciclo di vita per area prodotto o PLM (Product Lifecycle Management).

 

La trasformazione digitale nei processi produttivi

La digital transformation nell’industria del tessile-abbigliamento, e non solo, si avvale di quelle tecnologie abilitanti o KTE (Key Enabling Technologies) indicate anche nel Piano nazionale Impresa 4.0 per agevolare i percorsi di digitalizzazione delle nostre imprese. Dette tecnologie mettono in collegamento costante persone, prodotti e macchine applicando i principi dell’Internet of Things (IoT) e l’automazione nei processi produttivi. Quest’ultimo aspetto, in particolare, si può ottenere integrando ERP (Enterprise Resource Planning) con sistemi MES (Manufacturing Execution System). La combinazione di entrambi conferisce al PLM le caratteristiche di completezza ed esaustività. Infatti, la capacità di acquisizione in tempo reale di informazioni dettagliate inerenti alle fasi di produzione unita alla loro traduzione immediata in tutte le attività d’impresa (commerciale, logistica, risorse umane ecc.) favorisce personalizzazione del prodotto, grande flessibilità, incremento di efficienza e risparmio.

 

Dalla produzione alle piattaforme di BI

Le informazioni provenienti da varie sorgenti riescono a trasformarsi in conoscenza e, quindi, in valore strategico a supporto delle decisioni aziendali. Una delle rivoluzioni del tessile-abbigliamento riguarda l’implementazione di piattaforme di Business Intelligence (BI) alimentate da questa mole di dati che vengono aggregati e organizzati. Ricavare dal loro insieme indicazioni su trend e perfomance è l’attuazione di quella circolarità al cuore dell’Industria 4.0 in cui il dato acquista valore e si trasforma in leva per il business. Se prima, infatti, il flusso di produzione (scheda tecnica, software di design, tempi e metodi, lettori QR o RFID ecc.) era tenuto distinto rispetto a quello meramente gestionale (ordini, acquisti, picking, magazzino ecc.) o a quello amministrativo e contabile, nei nuovi sistemi tutto confluisce in una visione organica spendibile sui propri mercati di riferimento. E questo grazie anche all’integrazione con i canali di vendita del retail. Dall’informazione deriva la conoscenza, e da questa la capacità di prendere decisioni rapide e consapevoli. Con benefici immediati e concreti per l’azienda.

 

L’influenza della tecnologia nel retail

Il retail è probabilmente l’ambito più di altri investito da profondi mutamenti dettati dai nuovi percorsi d’acquisto dominati dalla dimensione della customer experience omnicanale. Se questa si limitasse al circuito della vendita e ai suoi canali, i modelli di produzione non ne verrebbero influenzati. Ma è lo stesso paradigma concettuale di Industria 4.0 a escluderlo, poiché tutto ciò che accade nel perimetro d’impresa deve essere ricondotto a unità per creare un vantaggio competitivo supportato dalle nuove tecnologie. Le stesse, perciò, che i contesti commerciali e quelli produttivi condividono. Per cui, ad esempio, il venir meno di un prodotto a scaffale genererà una richiesta automatica che arriverà al grossista e da questi al produttore. Che, a sua volta, si occuperà di rispondere direttamente alla richiesta o di incaricare un contoterzista di farlo al posto suo. Con tempi infinitamente più celeri per garantire, appunto, una customer experience a misura di moderno consumatore.

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Topics: Industria 4.0 Moda