Il tessile-moda è uno dei principali comparti del manifatturiero italiano. In quanto tale, sta vivendo una profonda trasformazione dettata dal cambiamento di modelli organizzativi basati su un flusso produttivo on demand e con una pianificazione pull, dettata cioè dalla domanda di mercato. Per questo una delle funzioni chiave che deve essere in grado di presidiare è quella di una logistica integrata tra i diversi attori della filiera, nonché frutto dell’interoperabilità tra sistemi informativi. Al centro dei quali si colloca un ERP (Enterprise Resource Planning) verticale, vale a dire specifico per il settore e collaudato, che abbia già dato prova di essere in grado di efficientare le fasi produttive salienti a favore di diverse imprese del tessile-moda. Per quanto riguarda, in particolare, il contributo dell’ERP al miglioramento della supply chain, l’efficientamento si concentra nella gestione ottimale di:
Grazie a un ERP sviluppato appositamente per il tessile, i flussi dei due magazzini, quello fisico e quello logico, sono organizzati in maniera congiunta. Il primo consente di governare la movimentazione delle merci e dei capi in entrata e in uscita, nonché la loro corretta collocazione negli spazi fisici disponibili; il secondo permette di tracciare i resi e di avere una visione in tempo reale del materiale inviato esternamente per le lavorazioni affidate a terzi. Questa funzione è essenziale sia per le grandi case di moda, che sono solite affidare a contoterzisti la produzione dei capi d’abbigliamento, sia per i piccoli produttori che, a loro volta, incaricano spesso dei subfornitori per la realizzazione di alcune parti della commessa o per una particolare lavorazione (per esempio, lo stiro, il ricamo, l’aggiunta di accessori).
Rendere automatica la movimentazione e la rotazione della merce in magazzino è un altro dei vantaggi che un ERP apporta alla logistica di un’azienda tessile. Dall’ingresso all’uscita, la tracciabilità è garantita dal collegamento di carico e scarico alla singola commessa, di cui si riescono ad avere con un click informazioni relative al materiale assegnato, la giacenza, i riferimenti suddivisi per matricole e lotti, i tempi di consegna, ma anche i costi di acquisto e gli eventuali sconti. Inoltre, gli ERP più evoluti sono connessi a lettori mobili RFID o a codici a barre con cui la scansione della merce avviene senza dover digitare i dati per inserirli nel sistema. Con il risultato di far risparmiare tempo ai magazzinieri e di rendere la rintracciabilità di capi e materiali un’operazione semplice e immediata.
L’Enterprise Resource Planning contribuisce a ottimizzare il tempo anche perché lascia poco adito all’interpretazione. Questo vale, per esempio, a proposito delle indicazioni di cui ha bisogno la persona incaricata per le attività di picking, cioè di prelievo e disimballo del prodotto e di packing, vale a dire di preparazione in vista di uno spostamento intermedio o per la spedizione finale. Infatti, le liste associate a entrambi le funzioni, cosiddette picking e packing list, consentono una gestione rigorosa di queste fasi. In un caso, migliorando la ripartizione in ingresso degli elementi (tessuto, tasca, maniche, bottoni ecc.); nell’altro, dando informazioni accurate sul loro assemblaggio per una collocazione diversa all’interno del magazzino, l’invio a un subfornitore, l’inoltro ai punti vendita indicati dal committente.
Quest’ultima caratteristica offerta dall’ERP a beneficio della logistica di un’industria tessile fa capire perché il gestionale non è un unico software chiuso in sé stesso, quanto piuttosto un ecosistema che dialoga con altre business unit. La stampa e spedizione dei documenti di trasporto (DDT) e delle fatture sono processi automatizzati nella supply chain governata dall’ERP, ma condividono la base dati con i moduli di amministrazione e contabilità. Il che si traduce in un’ulteriore occasione di efficientamento, visto che la logistica è così sottoposta a un controllo costante da parte dell’area Finance.