Un brand del settore moda possiede una piattaforma digitale con un numero di interfacce che variano in media dalle 18 alle 85. Lo sostengono i ricercatori del Laboratorio Cross Technologies per distretti urbani e industriali dell’Enea. Il numero è indicativo della complessità della filiera, all’interno della quale i processi produttivi e gestionali possono essere semplificati se si dispone della giusta tecnologia. Questo è vero per tutte le aziende del fashion, ma è soprattutto vero per quelle di medie dimensioni che posseggono una propria etichetta con la quale intercettano la domanda del mercato.
Il piccolo contoterzista, infatti, è inserito in un flusso produttivo che vede arrivargli l’input dal committente e spesso (ma non sempre, perché talvolta affianca alla subfornitura la produzione di una propria linea per il mercato retail) opera in modalità B2B, senza doversi preoccupare della vendita al consumatore finale. Gli basta un ERP (Enterprise Resource Planning) verticale snello con cui efficientare il workflow e ottimizzare le aree operative che lo vedono protagonista.
Diversa è, invece, la situazione della media industria del tessile-abbigliamento alle prese con una catena del valore che parte dall’approvvigionamento del materiale e arriva alla distribuzione dei capi. Pur potendo ricorrere al medesimo ERP specifico di settore adoperato dal contoterzista, richiede una serie di funzioni supplementari in grado di gestire più fasi: non soltanto quelle di natura produttiva, ma anche di logistica estesa, di calcolo dei fabbisogni, di acquisizione ordini, di vendite ecc. Per questo l’ERP che meglio può venire incontro alle sue esigenze deve essere completo, modulare, flessibile e totalmente personalizzabile in base alla tipologia di prodotto in cui l’azienda è specializzata. In sostanza, è caratterizzato dalla stessa architettura componibile che risponde alle necessità del terzista, ma con peculiarità aggiuntive che si adattano a una filiera più lunga.
Si pensi, ad esempio, a una funzione con cui il calcolo netto dei fabbisogni di materie prime avviene in rapporto ai costi operativi. Generalmente il modulo deputato a tale scopo si chiama MRP (Materials Requirements Planning). L’utilizzo di questo modulo ha uno spettro diverso a seconda che si applichi in un’organizzazione che deve acquistare stoffa e tessuti, come è appunto la media impresa, oppure in una che deve monitorare solo alcuni materiali di consumo, come il contoterzista, perché riceve dalla committenza quasi tutto quello che gli serve. In entrambi i casi il modulo MRP servirà a tenere sotto controllo i fabbisogni, così da evitare sprechi sulle linee di produzione, ma con diverse declinazioni e livelli di dettaglio.
Ancora più emblematica, per comprendere la differenza tra la media e la piccola industria della moda, è l’esigenza della prima di governare la rete distributiva e i contatti con i clienti. In questo caso, l’ERP automatizza il flusso dalla registrazione degli ordinativi sino alla consegna finale, mettendo in relazione ordini di vendita, calcolo dei fabbisogni di risorse, lancio in produzione, gestione del magazzino e spedizione di materie prime verso i contoterzisti e di prodotti finiti verso i clienti.
In questa ottica, una delle caratteristiche che dovrebbero far propendere una media azienda della moda per un ERP piuttosto che per un altro sta nella capacità del sistema di interfacciarsi facilmente con le più diffuse soluzioni CRM (Customer Relationship Management) disponibili sul mercato. Se, infatti, l’Enterprise Resource Planning coordina tutte le attività rilevanti dell’impresa, il CRM consente di presidiare la relazione con i clienti rendendo automatiche alcune interazioni che coinvolgono i principali canali di comunicazione con il brand. Ciò significa che produzione, controllo di gestione, amministrazione e contabilità, supply chain, spedizione, customer care fanno parte di un’unica visione che condivide la stessa base dati. Con la possibilità di trasformare questa mole informativa in una leva per decisioni aziendali sempre più consapevoli anche grazie alle funzioni di Business Intelligence previste negli ERP per il settore moda più avanzati.