La produzione abbigliamento è una voce fondamentale del made in Italy. Le aziende che operano nel comparto, per esempio come terziste, posseggono un bagaglio di esperienza e competenze che oggi è chiamato ad accogliere le novità di Industria 4.0, pena il rimanere tagliate fuori dagli attuali mercati, cioè dalla rosa delle grandi firme committenti. Il paradigma 4.0, infatti, comprende una serie di tecnologie, denominate KET (Key Enabling Technologies), che rappresentano altrettante risorse ai fini di un monitoraggio rigoroso del livello di efficienza, degli avanzamenti di produzione, della qualità dei capi e dei tempi di lavorazione. Il che si traduce in flessibilità e velocità di adattamento al mercato. Per questo, all’interno di dette tecnologie abilitanti, i produttori del settore moda devono identificare quelle che fanno al caso loro. In particolare, i sistemi informativi specializzati che consentono un’integrazione orizzontale e verticale delle informazioni. La loro adozione potrà offrire loro così 3 strumenti di controllo a livello:
Il primo strumento imprescindibile per un’azienda di produzione abbigliamento è il MES (Manufacturing Execution System). La sua integrazione orizzontale lungo la filiera, come previsto dal modello 4.0, permette il collegamento diretto tra business ea impianti, lotti e singolo articolo. A prescindere che si tratti di terzisti o meno. In tal modo viene abbattuto il tempo di raccolta delle informazioni, poiché il MES è in grado di ottenere dati in real time su avanzamento, efficienza, resa, ritardi, errori, colli di bottiglia ecc. In altri termini, presidiando tutte le aree operative che contribuiscono alla creazione del valore, il sistema gestisce le fasi di prototipia, realizzazione e produzione nel minor tempo possibile e senza sprechi di materiali e risorse. Inoltre, riesce a orchestrare e automatizzare i processi di stabilimento attraverso una duplice capacità: pianificare la produzione in maniera equilibrata; bilanciare automaticamente i carichi della catena in maniera tale che non ci siano postazioni sovraccariche di lavoro e altre senza.
Pur essendo lo strumento di controllo per antonomasia nel campo della produzione abbigliamento, il MES può essere utilizzato come modulo di un’architettura IT più ampia, l’ERP (Enterprise Resource Management). Nell’ottica della comunicazione di sistemi, macchinari e persone di Industria 4.0 la compresenza dei due assolve a compiti complementari. Se il primo, infatti, realizza l’integrazione orizzontale in fabbrica dal momento dell’arrivo dell’ordine all’uscita del capo finito, è con l’ERP che avviene quella verticale. Tutti gli aspetti gestionali (creazione articolo di prodotto, listini, calcolo fabbisogni, acquisti, vendite, magazzino, prima nota ecc.) vengono ricondotti a unità, semplificando processi e procedure. Il controllo, in questo caso, si focalizza su tutte le funzioni aziendali e di back office. Il legame con il MES, quindi, è auspicabile, perché i dati di produzione acquisiscono ulteriore valore e danno a capi reparto, management e titolare la possibilità di correlare direttamente il flusso produttivo con ciascun ambito d’impresa.
Se ERP e MES costituiscono i pilastri della smart factory nell’era 4.0, ci sono altri strumenti che cooperano al controllo nella produzione abbigliamento. Si tratta di moduli solitamente abbinati al MES con i quali rilevare tempi e metodi, in modo da poter anche creare costing automatici frutto dei costi reali sostenuti. Tra gli strumenti di gestione citati finora anche questi non possono mancare. L’interdipendenza tra di loro, infatti, consente di oggettivare le classiche operazioni di un’industria moda desumendo il costing spontaneamente dal calcolo del tempo impiegato per ciascuna operazione a seconda del tipo di lavorazione e dall’efficienza aziendale attesa. Un calcolo che riguarda anche l’incidenza del difetto e della riparazione sul workflow complessivo, e perciò la qualità, dal battezzo dell’imperfezione al suo ritocco in catena. Questa ottimizzazione di tempi, costi e qualità sarebbe impossibile senza una verifica puntuale e immediata di tutto ciò che accade in fabbrica. Ed è un’esigenza a cui l’odierna produzione abbigliamento non può più sottrarsi.