Perché serve la lean organization? Dopotutto, in una recente pubblicazione, il Laboratorio di Statistica degli Stati Uniti d’America ha mostrato come il settore manifatturiero, nel terzo quadrimestre del 2015, sia aumentato del 4.9% (base annua) con riferimento al fatturato. È l’aumento più consistente da quattro anni a questa parte. Lo studio, è vero, riguarda le aziende americane, ma il concetto di fondo è assolutamente associabile anche al comparto italiano, con qualche doverosa precisazione chiaramente. L’impresa manifatturiera americana è tendenzialmente più grande di quella italiana, il che comporta vantaggi e svantaggi ovviamente: più fondi; meno velocità di decisione; più spazi; meno passione e arte.
Sta di fatto che i numeri che si evincono da questo studio possono far sorridere le aziende manifatturiere di tutto il mondo. La verità è però un’altra. La manifattura sta andando bene ,si, ma sta perdendo mostruosi margini di crescita. E continuerà a farlo, a meno che non si cambia rotta e in fretta. Guadagnare di più mi piace come idea, ma l’idea di star comunque perdendo una valanga di possibilità mi manda in bestia, a voi no?
Il mondo dell’industria ha delle potenzialità oggi che qualche anno fa erano impensabili. I mercati più connessi, l’accesso al finanziamenti (anche se in Italia conviene stendere dei veli pietosi), la sostanziale esplosione della clientela e le nuove tecnologie sono il cuore di queste potenzialità. Ma sono tecnologie digitali che stanno sconvolgendo l’industria dalle fondamenta. Avete già sentito parlare di Quarta Rivoluzione Industriale immagino. Le industrie e in primis quelle manifatture possiedono oggi le carte per diventare più competitive che mai grazie anche a strumenti come statistiche di produzione in tempo reale, IoT (Internet of things), applicazioni e il Cloud (la nuvola). C’è solo un piccolissimo, insignificante problema. Un inezia in realtà.
Molto semplicemente, tante tra queste aziende non sono assolutamente preparate per adottare (proficuamente) tecnologie del genere: non sanno proprio da che parte iniziare per andare verso la lean organization.
È assodato (quanto meno lo spero) che fondare l’evoluzione della propria impresa unicamente sul proprio retaggio può ritardare o impedire il progresso. Attenzione! Leggete bene la frase che ho scritto:” Unicamente sul proprio retaggio”. Non sto suggerendo di abbandonare la nostra storia o i nostri dipendenti, sarebbe l’errore più grande che potete commettere. Siamo fatti della nostra storia e su questo non ci piove. Non sto però dicendo neanche di chiudere gli occhi a quello che ci sta capitando intorno perché “tanto io ho fatto sempre così e sono arrivato fino a qui”. Quello che contesto quindi è solo quella parola: Unicamente.
Nuove tecnologie di produzione e vendita, nuovi canali di comunicazione, nuove abitudini dei clienti ci stanno dando una possibilità che mai abbiamo avuto prima e non capisco perché dovremmo rinunciarci. Possiamo di produrre di più e meglio, pagando meno e raggiungendo clienti di Paesi che non sappiamo neanche individuare sulla cartina (almeno io). Abbiamo il mondo in mano, ma non ce ne accorgiamo. Diverse aziende (piccole e grandi eh, badate bene) ancora non riescono a concepire queste potenzialità. Non riescono purtroppo ad adottare il necessario cambio di mentalità per sfruttare al meglio l’occasione che questi tempi ci stanno regalando.
La tendenza generale per l’impresa manifatturiera è quella di risolvere tutto da soli, con quello che abbiamo in casa. Si identifica un problema o un progetto e ci si affida solo alle risorse già presenti in azienda per ottenere il risultato. Ecco, questa pratica è parecchio rischiosa. Può andare bene e riusciamo a raggiungere l’obiettivo senza troppi sforzi/costi.
Il compito dell’impresa è quello di identificare le aree in cui può raggiungere gli obiettivi chiave: aumento dei risultati, efficienza e creazione di una customer experience unica. E poi capire chi e come fare per raggiungere quel risultato nel migliore dei modi. Il che non vuol per forza dire cercare partner esterni, ma neanche il contrario. Tutto cambia in base al progetto/obiettivo che stiamo puntando.
Facciamo un esempio pratico, se no restano solo parole al vento. Progetto: rendere la fabbrica smart. Di che si tratta? Semplice, dotarsi dei sistemi per farlo: sensori di movimento, lettori di codici automatici, movimentazione automatica, controlli di accesso, ecc.
Questo tipo di tecnologia sicuramente avrà un impatto considerevole sull’industria in un futuro. Se qualcuno di voi le ha già sperimentate, almeno in parte, sa di cosa sto parlando. Semplificano la vita, riducono i costi e, soprattutto ci danno la chance di vedere materialmente quello che succede in fabbrica. Il problema vero è che la manifattura ancora non è riuscita ad adottarle in maniera significativa e profittevole. Installare questo tipo di tecnologia nella fabbrica non è sufficiente. È facile, ma non è sufficiente.
Pensateci. Avete installato tutti questi gingilli in fabbrica e ora? Tutti i dati che ne derivano che fine fanno? Quanti sono? Come li interpreti? Che vogliono dire? Allora stato attuale: niente. Sono incomprensibili. Le soluzioni quindi sono sostanzialmente tre: ve ne fregate di tutto e non vi aprite a nessun tipo di nuova tecnologia; installate la nuova tecnologia e assumete un team di analisti esperti per analizzare day by day questa mole di informazioni e rendervi un report a fine giornata (i costi non li specifico neanche, mi rifiuto proprio); oppure capite che queste nuove tecnologie vanno intese ed abbracciate in un ottica digitale. “E che ce vò” direbbe mio padre.
È finalmente qui che entra in gioco la lean. Cara, vecchia, affidabile lean. L’industria manifatturiera, lo sappiamo, non è estranea ai principi della lean organization, ma questa da sola purtroppo non è più sufficiente a garantire il risultato. Infatti, le aziende dovrebbero abbracciare si i principi di lean manufacturing, ma studiandoli in un ottica di approccio digitale. Fortunatamente sul mercato ci sono parecchie soluzioni valide, che possono rispondere alle nostre esigenze senza farci spendere milioni di euro.
L’approccio all’organizzazione lean in ottica digitale comporta, inevitabilmente, dei miglioramenti sostanziali in tre aree fondamentali dell’impresa:
Per le manifatture oggi, la vera sfida è capire come sfruttare al meglio il potenziale tecnologico disponibile sul mercato. Affidandosi alla Lean, sempre mantenendo l’ottica digitale, queste imprese hanno la possibilità di aumentare fortemente la propria produttività, semplificando complessi processi nel front, middle e back office. Si potranno fare più cose, in minor tempo e spendendo meno soldi. Sembra una favola ma non lo è. Certo per arrivare a questo punto serve uno sforzo non indifferente, soprattutto dal punto di visto dell’elasticità mentale nell’accettare il cambiamento, ma il risultato poi è una certezza.