ERP, MES e Industria 4.0, tutto ciò che devi sapere - Exekon

Lean Manufacturing e Industria 4.0: la via del futuro

Scritto da Exekon | 9 gennaio 2017

Fabbrica 4.0 – La nuova frontiera per l’industria manifatturiera

È un po’ che si sente parlare di Industria 4.0, cioè l’ultima rivoluzione industriale in ambito tecnologico. Se le aziende italiane vogliono sopravvivere non ci sono scappatoie: la 4.0 va abbracciata il più in fretta, a lungo e forte possibile. Evitare di accettarlo o decidere di tenersi fuori da tale rivoluzione, semplicemente, è una condanna a morte. Industria manifatturiera inclusa. 

Il MISE (Ministero Italiano per lo Sviluppo Economico) lo ha capito e ha messo a disposizione degli imprenditori gli strumenti per poter affrontare questa upgrade tecnologico senza uscirne con le ossa rotte. Sto parlando ovviamente dei Super Ammortamenti 140% e degli Iper Ammortamenti 250% (vedi qui per ulteriori approfondimenti). Questi incentivi hanno formalmente scadenza a termine del 2017, ma manca solo la formalizzazione della loro riproposizione per il 2018.

Ma cos'è l'Industria 4.0?

Andiamo con ordine però. Torniamo all’Industria 4.0. Proviamo effettivamente a capire di cosa si tratta.

Molto semplicemente, il termine Fabbrica 4.0 (o Industria 4.0) indica una filosofia di gestione aziendale che prevede l’integrazione di alcune tecnologie produttive digitali, in aggiunta a quelle già esistenti, per migliorare le condizioni di lavoro degli operai, aumentare la qualità del prodotto, l’efficienza aziendale e tenere sotto controllo i processi in tempo reale.

L’industria 4.0 passa per il concetto di smart factory che si compone di 3 parti fondamentali:

  • Smart production: nuove tecnologie produttive che creano collaborazione tra tutti gli elementi presenti nella produzione. Ovvero creano le condizioni di lavoro ideali per sprigionare il massimo potenziale e coordinare tra di loro operatori, macchine, strumenti e software gestionali.
  • Smart services: tutte le “infrastrutture informatiche” e tecniche che permettono di integrare i sistemi; ma anche tutte le strutture che permettono, in modo collaborativo, di integrare le aziende (fornitore – cliente) tra loro e con le strutture esterne
  • Smart energy: tutto questo sempre con un occhio attento ai consumi energetici, creando sistemi più performanti e riducendo gli sprechi di energia

Una figata. Passatemi l’espressione. Abbracciare questa rivoluzione e scalare la Fabbrica 4.0 permette di entrare in una realtà totalmente diversa, fatta di possibilità, flessibilità ed opportunità di crescita. Niente di troppo nuovo in effetti, sono mesi ormai che nei nostri articoli parliamo di come sia possibile accedere a nuovi profitti, semplificare la gestione aziendale e ottimizzare la produzione grazie alle nuove tecnologie ed un cambio sostanziale di filosofia gestionale.

L'Italia e l'Industria 4.0

Come accennavo poco sopra, anche l’Italia si è adeguata al cambiamento e ha fornito a voi imprenditori gli strumenti per coltivare il sogno della 4.0.Dal primo gennaio 2017 è entrata in vigore la nuova Legge di Bilancio. Il progetto quadriennale previsto dalla Legge di Bilancio è fortemente incentrato sulla crescita del Paese, sull’aggiornamento tecnologico delle infrastrutture a supporto dell’impresa (era anche ora!), sugli aiuti alle imprese stesse e sullo sviluppo dell’Industria 4.0 a macchia d’olio sul territorio.

La Legge di Bilancio, infatti, ha confermato la proroga del super ammortamento al 140% anche per il periodo d’imposta 2017. Parallelamente al Super Ammortamento viene introdotto l’Iper Ammortamento al 250% per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione (si tratta di quello che nel gergo giornalistico viene definito “bonus digitale” o “bonus innovazione”). Si tratta di una nuova agevolazione legata all’acquisto di beni che favoriscono i processi di trasformazione tecnologica e/o digitale in chiave Industria 4.0. Tale agevolazione consente, inoltre, di beneficiare del super ammortamento al 140 per i software, precedentemente esclusi dall’agevolazione in quanto beni immateriali.

 

Industria 4.0: L’investimento del Governo

A novembre 2015 il Mise (Ministero per lo sviluppo economico) ha annunciato un documento intitolato “Industria 4.0, la via italiana per la competitività del manifatturiero”, con sottotitolo “Come fare della trasformazione digitale dell’industria una opportunità per la crescita e l’occupazione”, nel quale ha indicato la propria strategia d’azione. In particolare ha tracciato 8 aree di intervento per promuovere lo sviluppo della quarta rivoluzione industriale: rilanciare gli investimenti industriali con particolare attenzione a quelli in ricerca e sviluppo, conoscenza e innovazione; favorire la crescita dimensionale delle imprese; favorire la nuova imprenditorialità innovativa; definire protocolli, standard e criteri di interoperabilità condivisi a livello europeo; garantire la sicurezza delle reti (cybersecurity) e la tutela della privacy; assicurare adeguate infrastrutture di rete; diffondere le competenze in ambito di Industria 4.0; canalizzare le risorse finanziare. Dopo una serie di reiterati annunci ai quali non è stato dato seguito, il 21 settembre 2016 l’Ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda hanno presentato l’atteso piano del governo per l’Industria 4.0. Il piano punta a mobilitare nel 2017 investimenti privati aggiuntivi per 10 miliardi11,3 miliardi di spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione con focus sulle tecnologie dell’Industria 4.0, più 2,6 miliardi di euro per gli investimenti privati early stage. Il provvedimento propone un mix di incentivi fiscali, sostegno al venture capital, diffusione della banda ultralarga, formazione dalle scuole all’università con lo scopo ultimo di favorire e incentivare le imprese ad adeguarsi e aderire pienamente alla quarta rivoluzione industriale.

Tagliando corto, dal primo gennaio avete:

  • proroga del Super Ammortamento al 140%, già contenuto nella finanziaria 2016;
  • introduzione di un Iper Ammortamento al 250% per gli investimenti in Fabbrica 4.0 ( Dovresti leggere anche: Superammortamenti: i pilastri per ottenerli e sfruttarli);
  • innalzamento del credito d’imposta dal 25% al 50% su spese in ricerca e sviluppo superiori alla media dell’ultimo triennio;
  • detrazioni fiscali al 30% per investimenti in piccole/medie imprese innovative fino a un milione di euro
  • Fibra ovunque (30Mbps o 100Mbps)

 

Il piano del Governo 2017-2020

Manca solo l’ufficialità a novembre per la riconferma degli incentivi anche per il 2018. Ne sapremo comunque di più con l’ufficializzazione della finanziaria.

Quello che è chiaro invece è che il piatto forte, su cui il Governo ha deciso di puntare maggiormente, riguarda  conferma e il potenziamento degli incentivi agli investimenti. Da una parte è stata già prorogata la maggiorazione del 40% degli ammortamenti previsti dalla legge di Stabilità del 2016 (super-ammortamenti) e dall’altra è stata introdotta la maggiorazione del 150% degli ammortamenti sugli acquisti di beni digitali (Iper Ammortamenti). Tuttavia, i beni che possono aspirare all’Iper Ammortamento, oltre ad essere funzionali alla trasformazione tecnologica delle imprese in ottica Industria 4.0, devono anche dimostrare di essere interconnessi al sistema di gestione aziendale

 

Le condizioni di Industria 4.0 nel triennio 2023-2025

Come riportato sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, di cui riporto di seguito un estratto, le condizioni di accesso ai crediti d'imposta sono state aggiornate.

 

 

1. Beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
(allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 - ex Iper ammortamento)

Dal 2023 al 2025

  • 20% del costo per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro

  • 10% del costo per la quota di investimenti oltre i 2,5 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 10 milioni di euro

  • 5% del costo per la quota di investimenti tra i 10 milioni di euro e fino al limite di costi complessivamente ammissibili pari a 20 milioni di euro

  • 5% del costo per la quota di investimenti superiore a 10 milioni fino al limite massimo di costi complessivamente ammissibili pari a 50 milioni di euro degli investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’economia e delle finanze.

Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

 

 

2. Beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati funzionali ai processi di trasformazione 4.0
(allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205)

Si considerano agevolabili anche le spese per servizi sostenute mediante soluzioni di cloud computing per la quota imputabile per competenza.

  • 2023: 20% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro

  • 2024: 15% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro

  • 2025: 10% del costo nel limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.

Il credito d’imposta è riconosciuto per gli investimenti effettuati fino al 30 giugno dell’anno successivo a condizione che entro la data del 31 dicembre dell’anno in corso il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione.

 

Ora è il vostro turno!

Adesso le scuse non reggono più. Le condizioni ci sono. La palla passa alle imprese. Il momento per cercare di dare una svolta alla propria azienda, tornando ad essere competitivi a livello nazionale ed internazionale, è questo. Nuove tecnologie, nuovi sistemi, nuove opportunità. I prossimi anni si preannunciano carichi di sfide molto interessanti per tutti. Non vedo l’ora di vedere  a che punto arriveremo e se saremo capaci di cogliere la palla al balzo.

L’Industria 4.0 e la Lean Manufacturing sono il futuro dell’industria italiana ed oggi sono quanto mai a portata di mano. Ancora dubbiosi, davvero?

Troppo impegnati per innovare? Forse conviene pensarci su.

 

Sei un’Azienda del mondo moda e abbigliamento? Bene. Sei curioso di vedere come e dove puoi migliorare, o quanto meno vuoi guardarti intorno per vedere se la tua condizione attuale è accettabile? Bene. Inizia leggendo qui: Gli strumenti che la moda necessita, ma che ancora non ha.

 

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