Il product data management nel mondo della moda è soggetto a molte variazioni. È un mercato complesso attraversato da tendenze tra loro diverse, anche contrastanti, e rapidissime, perché animate dai social e dai fatti di cronaca. Un esempio per tutti: il movimento creato da Greta Thunberg che ha sviluppato, soprattutto nelle nuove generazioni, una scelta decisa verso la sostenibilità e i prodotti green.
Come dominare, o almeno visualizzare, la complessità, per portare la propria azienda nel futuro? Il primo passo è conoscere ciò che accade realmente nella propria azienda, a partire dal prodotto. Quando ogni aspetto della produzione, ogni momento, è sotto controllo, allora è possibile fare delle scelte e dunque prendere decisioni strategiche.
Il primo step è dunque il Product Data Management (PDM) ovvero la definizione di ciò che attiene al prodotto nella sua interezza, cioè dalla fase del modello fino al capo finito, dal ciclo di lavorazione fino alla distinta base, con il dettaglio dei componenti e delle materie prime, gli strumenti che occorre impiegare, le tecniche da utilizzare per produrlo, le tolleranze, le misure e così via. Un pacchetto di informazioni che rappresenta un tesoro per l’azienda produttrice, un capitale proprietario che viene arricchito man mano che si snoda il processo di produzione grazie agli interventi dell’ufficio tecnico, dell’ufficio prodotto ed engineering.
I dati sono il nuovo petrolio, si dice, e sicuramente è vero anche per il mercato della moda, proprio in virtù della sua elevata mutevolezza. La conseguenza, per i professionisti e le aziende che vi operano, è la crescente richiesta di flessibilità e capacità di rispondere in maniera rapida a nuove tendenze. Chi riesce a farlo meglio, senza mettere a rischio la sostenibilità aziendale ma anzi traendo vantaggio dalla propria capacità di adattamento, sicuramente porterà la propria azienda nel futuro e in un mercato globale.
Ecco dunque i vantaggi del Data Management per il settore moda in 5 punti.
1. Rispondere alle richieste dei clienti attraverso prodotti sempre più mirati
Il Data Management di prodotto consiste in un’attenta mappatura di tutte le fasi e le variabili, di costo, materiali, lavorazione, che entrano in gioco quando arriva una nuova commessa. Conoscere il dettaglio e il quadro generale in maniera chiara contribuisce a una ottimale definizione delle caratteristiche del prodotto, e permette anche di variarle durante la produzione. Flessibilità e agilità, appunto.
2. Organizzare al meglio la produzione gestendo micro-aggiustamenti in real time
Il controllo di ciò che succede in produzione, in real time, è un asso nella manica per la gestione di qualsiasi problema o imprevisto possa verificarsi. Sapere dove intervenire e come, con certezza, è un notevole vantaggio competitivo.
3. Aumentare la qualità del prodotto finito
Ogni fase è sotto controllo, ogni dettaglio viene previsto, senza possibilità di interpretazioni alternative. La conseguenza è una riduzione consistente di prodotto non conforme, e la rapida riparazione degli errori, dai quali però si impara utilizzando ancora una volta le informazioni ricavate per migliorare la produzione.
4. Ridurre il lead time del prodotto
Una programmazione efficiente, che guadagna efficienza mentre opera, e chiaramente comprensibile da tutti gli operatori nella fabbrica, assicura il rispetto delle tempistiche programmate, e le riduce anche, perché migliora sensibilmente la capacità produttiva dell’azienda.
5. Ridurre i costi operativi per essere più competitivi su un mercato globale
Meno errori, più qualità, minor tempo impiegato, risorse umane e macchinari utilizzati al meglio, tutto questo contribuisce a ridurre i costi e aumentare i guadagni.
I vantaggi del PDM sono numerosi e oggi imprescindibili. La moda è un business globale nel quale l’efficienza gioca già, e sempre più giocherà, un ruolo chiave.